I Viaggi di Kiara

Mumbay

Le due facce di Mumbay

La Porta dell'India

Mumbay, 19 marzo 2017

E’ una domenica mattina di metà marzo e siamo in India a Mumbay e fuori ci sono 27 gradi con una umidità che si aggira intorno al 110% e si preannuncia una giornata assai calda e densa di cose da vedere in quanto in questa città che è la più popolosa dell’India e della regione del Maharashtra.

In uscita dal porto i controlli sono molteplici addirittura tre e tutte le volte i poliziotti alti e baffuti indiani ci chiedono la fotocopia del passaporto (lo stesso è rimasto a bordo della nave) e il pass locale e solo l’ultimo poliziotto si “accontenta” di vederlo dall’esterno del pullman e finalmente usciamo dal porto una volta per tutte.

Usciti dal porto ci imbattiamo subito nelle tradizioni indiane le strade adiacenti a quelle principali la domenica si popolano di bambini e/o di ragazzi che giocano diversi giochi a palla in diverse squadre e nemmeno i pullman di turisti riescono a farli smettere di giocare lungo queste strade assai assolate ed umide.

Lungo la strada che ci porta alla nostra prima tappa vediamo lungo il percorso due facce di Mumbay da una parte una ricchezza relativa con indiani che stanno bene e dall’altra una eccessiva povertà ma la cosa bella che la popolazione indiana ha sempre il sorriso sulla bocca e ti salutano appena ti vedono quando stai per scendere dal pullman.

Statua curiosa a Mumbay         Dhobi Ghat vicino alla stazione

La prima tappa del nostro tour è la porta dell’India (India’s Gatway) che non è altro che un arco di trionfo costruito per commemorare re Giorgio V e sua moglie la regina Mary che visitarono la città il 17 novembre 1911 è un meraviglioso monumento in stile indo-arabo con un arco centrale che misura 15 metri mentre l’intero complesso ne misura addirittura 26 metri.

Da questa prima tappa fatta soprattutto per scattare foto riprendiamo il pullman per dirigersi verso una tappa assai importante come il Museo del Principe del Galles che ha una struttura in chiaro stile moghul anche se l’allestimento e le strutture sono di chiaro stile occidentale in cui sono racchiuse sculture di arte indiana e che essere all’interno del suddetto museo fanno dimenticare di essere nel caos della vita di Mumbay assai trafficata ogni giorno della settimana domenica compresa.

Un’altra tappa assai interessante è stata l’Università dell’India e di Mumbay che ci siamo soffermati solo esternamente con una tappa dal pullman e poi una nuova meta è il Palazzo di Corte Suprema dove abbiamo poco tempo per vederlo se non per farci una fotografia che tra le tante non mi è venuta neanche tanto bene a causa degli autisti indiani che non hanno la pazienza di farci fotografare le bellezze delle loro città che siamo giunti a visitare dopo 10 ore e mezzo di volo e così lo è stato anche la Torre dell’Orologio di Rajabai che è una torre di origine nomade alta 80 metri e decorata con particolari incisioni e purtroppo chiusa al pubblico nel 2008 a causa di un attentato.

Ora ci accingiamo a visitare una zona bella di Mumbay con le Torri del Silenzio dei Parsi dove di solito i defunti vengono portati e lasciati agli avvoltoi ed ai corvi dove poi al termine di questa immensa solitudine irreale ed agghiacciante ci dirigiamo alla tappa finale di questo tour guidato che è il Dhobi Ghat dove si abbandona il silenzio delle torri per tornare alla vita di tutti i giorni della città di Mumbay.

Grattacieli di Mumbay     Una strada principale di Mumbay     Vista dalla casa di Gandhi 

Arriviamo dopo pochi minuti, prima di tornare alla nave, al Dhobi Ghat che è la più grande lavanderia a cielo aperto dove gli indiani lavano i propri vestiti, quelli degli ammalati e dei propri parenti ed è situata nei pressi della stazione dove si assiste ad un curioso treno che fa retromarcia e questa lavanderia è visibile vederla nella sua interezza sul Ponte di Mahalaxmi dove si vede la sua grandezza e merita di sicuro una fotografia da mettere nei nostri viaggi effettuati e rimarrà nella mia memoria indelebile provare per credere.

La giornata giunge al termine ma il mio cuore è pieno di gioia di vedere una nazione così lontana dai canoni europei e gli indiani che ti vengono incontro per venderti piccoli oggetti di uso comune e che noi ci siamo dimenticati di averli nel cassetto e non più utlizzati da lungo tempo e che la vita non ci fa più utilizzare

F.to Chiara Casebasse (tratto dal mio diario personale di viaggio nella quale annoto impressioni di viaggio ed altro ancora…)

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Le foto immesse rappresentano:

1. Una statua curiosa che ha attirato la mia curiosità;

2. Il Dhobi Ghat ovvero la lavanderia a cielo aperto;

3. Una panoramica sulla parte moderna di Mumbay;

4. Una strada principale nella parte moderna di Mumbay;

5. Un cortile tratto dalla casa-museo di Gandhi.

Se desiderate vedere altre foto potete scrivere a: info@iviaggidikiara.it oppure scrivere una richiesta sul form della pagina della richiesta di contatti indicando nell’oggetto Mumbay: India 2017, grazie onde evitare ulteriori casini nella gestione della pagina stessa.